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I neonati sognano? | Scopriamolo con La Tata del Sonno.

Maggio 1, 2020
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Giorni fa mi è stato chiesto da una mamma se e cosa sognassero i neonati.

 La verità è che vita di ogni essere umano, durante il sonno, è costellata da sogni e a volte anche da qualche incubo. 

La fase in cui sogniamo è la cosiddetta fase REM (Rapide Eyes Movement), in cui il cervello presenta un’attività elettrica molto intensa, durante la quale onde cerebrali oscillano da stati di eccitazione a stati di tranquillità in intervalli di tempo molto brevi. 

Recenti studi hanno dimostrato che si inizi a sognare già alla ventesima settimana all’interno dell’utero materno, dove il neonato percepisce suoni esterni, sensazioni tattili, olfattive e gustative legate alle percezioni della mamma.

I neonati sognano moltissimo ma è difficile dire cosa esattamente, ciò che possiamo rilevare è il comportamento del bambino durante la fase REM, ovvero la sua attività cerebrale.  

Sulla base di tali osservazioni possiamo formulare delle ipotesi sui contenuti e sulla funzione dei sogni dei bambini. 

Durante l’attività onirica i neonati si muovono molto, agitano gli arti, piangono, si lamentano palesando una condizione chiamata “pavor nocturnus”, stato di paura notturno del quale non presentano traccia al momento del risveglio. 

Durante la fase REM, sembra che la sollecitazione di onde elettriche di alcuni nuclei nervosi iperattivi del cervello vada a riproporre, notte dopo notte, delle situazioni realmente vissute dal neonato fino a fissare nel suo cervello immagini durature. 

Da questo punto di vista i sogni svolgerebbero dunque, la funzione di rafforzare la memoria delle esperienze e delle associazioni tra di esse, che il bambino compierebbe quando è sveglio. 

L’attività onirica genera così una prima organizzazione della massa caotica delle informazioni che raggiungono il cervello del neonato durante il giorno assumendo così un importante ruolo biologico e psicologico nel normale sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino stesso.

La ricerca scientifica ci permette di comprendere quanto l’attività onirica influisca significativamente sullo sviluppo dei processi cognitivi come la memoria, le strutture cerebrali e in generale sulla crescita. 

Conciliare il bambino con i propri sogni e predisporlo bene al sonno è fondamentale perché le sue prime esperienze vengano elaborate positivamente a livello cognitivo ed emozionale

In conclusione, tutti i bambini sognano sin dalle prime settimane di vita. Tuttavia saranno in grado di raccontarne il contenuto intorno ai tre anni, una volta acquisite le capacità linguistiche.

  

Bibliografia:

Oliverio, A. “Dentro ai sogni dei bambini”, in “Mente e Cervello” n. 58, Ottobre 2009

 

Post a cura di Elena Biondi

Nanny coach – Puericultrice _ Newborn Specialist


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